Se il contattore ha una potenza superiore a quella necessaria ed effettivamente utilizzata, è possibile richiedere una riduzione di potenza fino a 1 kW.
Tale operazione richiede al massimo 5 giorni e un costo esiguo calcolato dal distributore. E’ importante accertarsi bene che la diminuzione di potenza sia effettivamente necessaria in quanto un eventuale costo di aumento di potenza risulta ben più oneroso rispetto alla diminuzione della stessa.
Il distributore, tramite il fornitore, quantifica il costo della pratica sulla base di un preventivo da accettare e saldare anticipatamente.
Se il contattore “scatta” di frequente, è possibile che il nostro consumo di energia elettrica sia maggiore dei 3 kW che in genere vengono predisposti per l’utenza domestica. E’ possibile quindi fare richiesta al fornitore per aumentare la potenza del contatore, modificando il contratto in essere.
Se ci si sta trasferendo in una casa il cui contatore è chiuso per cessazione amministrativa, si può richiedere di riattivare l’erogazione del servizio inviando al fornitore la seguente documentazione:
Una volta liberato il contatore, si potrà procedere con un normale subentro, da effettuare però con fornitore diverso da quello con cui è avvenuta la cessazione amministrativa.
La cessazione amministrativa determina la cancellazione del contratto di luce e gas, e può essere richiesta dal fornitore in caso di cliente moroso, che verrà in questo modo privato del servizio.
I debiti non vengono tramandati da un intestatario all'altro. A propria maggior tutela, però, si può inviare al fornitore una dichiarazione di estraneità, con la quale si escludono vincoli familiari con l'intestatario precedente e si richiede ufficialmente la cessazione amministrativa.
In questo si hanno due possibilità: contattare il distributore locale oppure inviare il modulo di richiesta allo Sportello del Consumatore di cui vi riportiamo i riferimenti:
Se il contatore elettrico è già stato allacciato ma non è mai entrato in funzione, bisogna richiedere una prima attivazione ad un qualsiasi fornitore di propria scelta. Indispensabile per la richiesta sarà il codice POD, che si può chiedere al costruttore, all’agenzia immobiliare oppure cliccando due volte sull’apposito tasto del contatore.
L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) prevede un tempo di 5 giorni lavorativi per la fornitura di energia elettrica e 10 giorni lavorativi per la fornitura del gas.
L'allaccio è necessario quando l'abitazione deve essere collegata per la prima volta alla rete di distribuzione della luce o del gas. Al termine dell'allaccio viene installato il contatore a cui viene assegnato un codice univoco che identifica l'utenza, questo codice prende il nome di POD per l’energia elettrica e PDR per il gas.
Dell’allaccio si occupa la società di distribuzione che opera nella zona.
Il subentro verrà effettuato a parità di condizioni tecniche, quindi il nuovo cliente beneficerà di tutti i vantaggi sottoscritti dal precedente intestatario per tutto ciò che riguarda gli aspetti tecnici come la potenzialità del contatore, le categorie d’utilizzo etc.
Il costo del subentro nei contratti di gas dipende dal distributore di zona. Suggeriamo sempre di verificare il costo prima della conferma di appuntamento.
Per quanto riguarda l’energia elettrica invece il servizio è gratuito.
Il subentro è la procedura da seguire per richiedere l'attivazione di una fornitura di gas o energia elettrica che è stata precedentemente disattivata. Non va confusa con la voltura, che è invece la variazione dell'intestazione di un contratto attivo, e nemmeno con la prima attivazione, che è invece la richiesta di attivazione di una nuova utenza.
Per i contratti di gas, qualche giorno dopo la sottoscrizione del nuovo contratto, un tecnico incaricato dal distributore verrà a togliere il sigillo e ad attivare la fornitura.
Per l’energia elettrica, l’intervento viene effettuato da remoto; pertanto le tempistiche si riducono ad un massimo di 5 giorni.