Entro due giorni lavorativi il fornitore presenta domanda al distributore, il quale ha cinque giorni lavorativi di tempo per attivare il nuovo servizio. Qualora sia necessario invece l’intervento sul contatore, la procedura potrebbe richiedere fino a 20 giorni previa consegna di un preventivo.
Se il contattore ha una potenza superiore a quella necessaria ed effettivamente utilizzata, è possibile richiedere una riduzione di potenza fino a 1 kW.
Tale operazione richiede al massimo 5 giorni e un costo esiguo calcolato dal distributore. E’ importante accertarsi bene che la diminuzione di potenza sia effettivamente necessaria in quanto un eventuale costo di aumento di potenza risulta ben più oneroso rispetto alla diminuzione della stessa.
Il distributore, tramite il fornitore, quantifica il costo della pratica sulla base di un preventivo da accettare e saldare anticipatamente.
Se il contattore “scatta” di frequente, è possibile che il nostro consumo di energia elettrica sia maggiore dei 3 kW che in genere vengono predisposti per l’utenza domestica. E’ possibile quindi fare richiesta al fornitore per aumentare la potenza del contatore, modificando il contratto in essere.
Se ci si sta trasferendo in una casa il cui contatore è chiuso per cessazione amministrativa, si può richiedere di riattivare l’erogazione del servizio inviando al fornitore la seguente documentazione:
Una volta liberato il contatore, si potrà procedere con un normale subentro, da effettuare però con fornitore diverso da quello con cui è avvenuta la cessazione amministrativa.
La cessazione amministrativa determina la cancellazione del contratto di luce e gas, e può essere richiesta dal fornitore in caso di cliente moroso, che verrà in questo modo privato del servizio.
I debiti non vengono tramandati da un intestatario all'altro. A propria maggior tutela, però, si può inviare al fornitore una dichiarazione di estraneità, con la quale si escludono vincoli familiari con l'intestatario precedente e si richiede ufficialmente la cessazione amministrativa.
In questo si hanno due possibilità: contattare il distributore locale oppure inviare il modulo di richiesta allo Sportello del Consumatore di cui vi riportiamo i riferimenti:
La prima attivazione del gas avviene con tempi che oscillano tra i due e i tre mesi poiché richiede da parte del distributore l’accertamento della documentazione presentata al momento della richiesta.
Diversamente dalla richiesta di prima attivazione dell’energia elettrica, per il gas deve essere redatta un’apposita domanda. Tale domanda può essere inoltrata ad un fornitore di propria scelta solo dopo l’installazione del contatore e al termine dei lavori dell’impianto gas all’interno dell’abitazione.
Se il contatore elettrico è già stato allacciato ma non è mai entrato in funzione, bisogna richiedere una prima attivazione ad un qualsiasi fornitore di propria scelta. Indispensabile per la richiesta sarà il codice POD, che si può chiedere al costruttore, all’agenzia immobiliare oppure cliccando due volte sull’apposito tasto del contatore.
L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) prevede un tempo di 5 giorni lavorativi per la fornitura di energia elettrica e 10 giorni lavorativi per la fornitura del gas.
L'allaccio è necessario quando l'abitazione deve essere collegata per la prima volta alla rete di distribuzione della luce o del gas. Al termine dell'allaccio viene installato il contatore a cui viene assegnato un codice univoco che identifica l'utenza, questo codice prende il nome di POD per l’energia elettrica e PDR per il gas.
Dell’allaccio si occupa la società di distribuzione che opera nella zona.